Presentata la Stagione 2025/2026 dell’Accademia Corale Stefano Tempia

Un viaggio musicale per i 150 anni della corale più antica d’Italia
La stagione 2025/2026 dell’Accademia Stefano Tempia propone un viaggio musicale che intreccia radici e futuro, tradizione e innovazione, memoria e sperimentazione. Il 2025 si conclude con le celebrazioni per i 150 anni dell’Accademia – la più antica associazione musicale del Piemonte, nonché la prima accademia corale nata in Italia – che culminano con la prima esecuzione in tempi moderni di opere di Stefano Tempia custodite dal Fondo Tempia del Conservatorio di Torino. Il 2026 si concentra sulla vocazione più autentica dell’istituzione torinese: unire il patrimonio storico con le voci emergenti e le ricerche più contemporanee, dando spazio alle diverse sensibilità artistiche. Il percorso musicale alterna quindi repertori classici, composizioni contemporanee, giovani talenti e formazioni innovative in un dialogo costante tra passato e presente. Dai cori storici, come il francese Chœur Région Sud e il Coro della Società Corale Città di Cuneo, alle grandi opere sinfonico-corali del Requiem di Mozart e della grandiosa Fantasia Corale di Beethoven. Dalla musica cameristica a quella contemporanea, con le trascrizioni vocali di celebri brani pop tratti dai repertori dei Coldplay e degli ABBA. Fino ai progetti sperimentali, come l’incontro inconsueto tra il violoncello di Paolo Tedesco con l’Orchestra a Fiati Giuseppe Verdi della Città di Bra e il debutto torinese dell’Open Sax Quartet in un programma dedicato alle colonne sonore.
«Questa Stagione – afferma Isabella Oderda, presidente dell’Accademia Corale Stefano Tempia – segna un passo importante per l’Accademia: allarghiamo i nostri orizzonti e intrecciamo nuove relazioni, con il territorio e oltre i suoi confini, per portare la musica in spazi sempre diversi e raggiungere pubblici sempre più ampi. Crediamo che la musica sia un ponte che unisce e vogliamo che la voce della Tempia risuoni non solo nei luoghi storici ma ovunque ci sia desiderio di condivisione, assecondando la nostra vocazione di promuovere la cultura corale come esperienza viva e condivisa».
«Abbiamo costruito una Stagione – spiega il direttore artistico e maestro del coro Luigi Cociglio – che è un vero viaggio tra radici e futuro. Ogni concerto è pensato come un incontro, un’occasione per scoprire che la musica, quando osa e dialoga, riesce sempre a toccare corde profonde e inattese. Abbiamo scelto di affiancare capolavori immortali a progetti inediti e coraggiosi convinti che sia proprio in questa alternanza che la musica rivela la sua forza: custodire la memoria, parlare al presente e aprirsi al futuro».
IL PROGRAMMA
Il concerto che inaugura la Stagione 2025/2026, Rencontres, è molto più di un evento musicale: è un simbolo di dialogo culturale e amicizia tra due tradizioni corali – quella francese e quella italiana – tra le più prestigiose d’Europa. L’incontro tra il Chœur Région Sud e il Coro dell’Accademia Stefano Tempia diventa occasione per riflettere sul valore sociale della musica come strumento di coesione e scambio, capace di superare ogni confine. Il programma offre uno sguardo affascinante su tre opere corali emblematiche, diverse per epoca e linguaggio, ma tutte profondamente legate allo spirito del loro tempo: Missa Pontificalis di Lorenzo Perosi, Gloria di Francis Poulenc, Gallia di Charles Gounod (Conservatorio di Torino, sabato 11 ottobre).
Armonie inattese è un incontro fra mondi sonori lontani, eppure comunicanti, che abbatte le barriere tra generi e tradizioni, esplorando il potenziale espressivo del violoncello solista in dialogo inconsueto con un’orchestra di strumenti a fiato. Il cuore della serata è un manifesto dell’eclettismo musicale che rappresenta una sfida tecnica ed espressiva per il violoncellista Paolo Tedesco accompagnato dall’Orchestra a Fiati Giuseppe Verdi della Città di Bra: il Concerto per violoncello e orchestra di fiati di Friedrich Gulda, pianista e compositore austriaco celebre per il suo spirito libero, capace di spaziare dal repertorio classico al jazz più irriverente. Accanto a Gulda, il programma propone le suggestioni orientali del Scheherazade di Rimskij-Korsakov, un omaggio vivace alla danza popolare messicana Danzón n. 2 di Arturo Márquez e due capisaldi della musica americana del Novecento: un estratto dal West Side Story di Leonard Bernstein e Rapsodia in blu di Gershwin, simbolo musicale della modernità metropolitana, dove jazz e musica colta si fondono in un brillante affresco (Teatro Juvarra, lunedì 27 ottobre).
Trame Sonore Contemporanee propone un percorso musicale immersivo e visionario, affidato a tre giovani interpreti dalla marcata sensibilità artistica, formatisi nell’ambito del Conservatorio di Basilea, fucina d’eccellenza per l’avanguardia musicale europea: Miriam Paschetta (arpa), Pietro Elia Barcellona (contrabbasso), Mikolaj Rytowski (percussioni). Al centro del programma Okanagon, il capolavoro visionario di Giacinto Scelsi che avvicina il suono alla dimensione del rito, preceduto da 24 del compositore messicano Jorge Zuniga e Five Etudes di Sofija Gubajdulina, un vero laboratorio acustico e seguito da due voci del presente: Motion + Form del polacco Dawid Karski, e 2910 dell’iraniana Elnaz Seyedi, che esplora tradizione persiana e linguaggi sperimentali occidentali. Il concerto rappresenta un momento di alta ricerca sonora all’interno della Stagione e si inserisce in quell’ampia apertura verso il contemporaneo che l’Accademia promuove con crescente convinzione (Teatro Vittoria, martedì 11 novembre).
La musica diventa strumento di riflessione e inclusione nel concerto Melodie Intrecciate che intreccia suoni, storie ed emozioni. Per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. il Coro femminile dell’Accademia Stefano Tempia, guidato dal M° Luigi Cociglio, con il contributo pianistico di Chiara Romanelli e la partecipazione del Coro di Voci Bianche Scuola Internazionale Europea “A. Spinelli” affronta un programma che attraversa stili e secoli: dalle raffinate armonie romantiche di Johannes Brahms e Gabriel Fauré, ai linguaggi contemporanei di Pau Casals, Bob Chilcott, Eric Whitacre, Ola Gjeilo e Karl Jenkins, fino alle trascrizioni vocali di celebri brani pop tratti dai repertori dei Coldplay e degli ABBA, con un momento speciale dedicato alla compositrice Mel Bonis (Teatro Vittoria, lunedì 24 novembre).
Giovani Talenti in Concerto valorizza invece il talento emergente, testimoniando il legame tra formazione e professionalità artistica, elementi fondanti della missione culturale della Stefano Tempia. In collaborazione con l’Associazione De Sono, due giovani interpreti, Esther Zaglia e Alessandro Vaccarino, propongono tre sonate del repertorio cameristico novecentesco di Debussy Sonata in sol minore, Respighi Sonata in si minore e Poulenc Sonata FP 119 (Teatro Vittoria, martedì 2 dicembre).
Il 2025 si chiude giovedì 4 dicembre al Conservatorio di Torino con un ritorno alle origini All’Ill.mo Sig. Tempia, concerto dedicato al fondatore Stefano Tempia, con la prima esecuzione moderna di alcune sue composizioni sacre e sinfoniche, ritrovate e trascritte dal Fondo Tempia del Conservatorio di Torino quali La Sinfonia n. 1, il Magnificat e la Messa Breve. Partecipano il Coro dell’Accademia Stefano Tempia e l’Orchestra Melos Filarmonica. La trascrizione degli spartiti sarà, nel mese di novembre, al centro di un workshop con musicologi, storici ed esperti che ricostruiranno la figura e il ruolo di Stefano Tempia nel suo tempo e nel panorama musicale dell’epoca. La storia di Stefano Tempia, in forma romanzata, è infine il soggetto del libro “Il tempo di Stefano” di Antonella Manduca che sarà presentato in anteprima sabato 4 ottobre a Portici di Carta. Si tratta di omaggi che non guardano solo al passato, ma rilanciano la missione dell’Accademia nel segno della continuità aprendo la strada alla seconda metà della stagione.
Nel 2026 il viaggio prosegue con un respiro nuovo e un trittico di concerti Luce d’inverno, da gennaio a marzo,che illumina le sere più fredde dell’anno con la varietà delle sue forme musicali.
Fabiola Tedesco, giovane talento torinese oggi primo violino della North Netherlands Symphony Orchestra di Groningen (Olanda), torna a Torino come solista e direttore con l’Orchestra APM di Saluzzo in un programma interamente mozartiano. Seguirà un appuntamento cameristico in coproduzione con il Conservatorio di Alessandria, con protagonisti Nicola Bignami (violino), Claudio Andriani (violino e viola), Claudio Merlo (violoncello) e Penelope Mitsikopoulos (contrabbasso). A brani virtuosistici di Giovanni Bottesini sarà affiancata l’esecuzione del celebre quintetto Die forelle (la trota) di Franz Schubert, esempio luminoso della sua arte melodica, in cui il gioco dell’acqua e il guizzare della trota diventano metafora musicale di leggerezza e vitalità. Il trittico si chiude con la grandiosità del Requiem di Mozart, affidato al coro e all’orchestra giovanile dell’Accademia Stefano Tempia, formazione al suo debutto, che intende raccogliere e rinnovare la tradizione sinfonico-corale dell’Accademia in un’ottica di apertura alle nuove generazioni. Tre momenti diversi, accomunati dal desiderio di portare luce: la freschezza di un talento giovane e internazionale, l’intimità del dialogo cameristico e la memoria corale di una pagina immortale.
Dal mese di aprile, con Voci di primavera, la coralità, che fin dalle origini costituisce il cuore pulsante della Tempia, torna al centro con programmi che spaziano da Palestrina ad Arvo Pärt, con il Te Deum, proposti rispettivamente da due importanti realtà del settore: il giovane Ensemble Novi Cantores di Torino e il Coro della Società Corale Città di Cuneo di gloriosa tradizione. E poi i grandi cicli sinfonico-corali, con l’esecuzione della grandiosa Fantasia Corale di Beethoven con Marina Scalafiotti al pianoforte e il Coro dell’Accademia Stefano Tempia e la leggerezza teatrale del madrigalesco Banchieri che con Il Festino del giovedì grasso avanti cena conclude la stagione a giugno nel Salone d’Onore del Castello di Agliè, a cura del Coro da camera dell’Accademia con il suo ensemble di strumenti antichi.
Nell’ambito delle celebrazioni per il 50esimo anniversario del Metodo Suzuki in Italia, la Stefano Tempia ospiterà un concerto che, in omaggio a Gabriella Bosio, arpista e docente di riferimento del metodo Suzuki, vedrà 60 arpe insieme sul palco. Accanto alla tradizione corale, la Tempia darà inoltre spazio a nuovi interpreti e nuove forme con il debutto torinese dell’Open Sax Quartet in un programma dedicato alle colonne sonore.
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