L’Homme Armé di Karl Jenkins

L’Homme Armé di Karl Jenkins






L’Accademia Corale Stefano Tempia in un lavoro che unisce elementi classici ed echi dalle musiche del mondo, dedicato alle vittime delle guerre, per l’80esimo anniversario della Resistenza

Nell’ambito di Note Libere, il percorso musicale promosso da Sistema Musica e Polo del ‘900, che celebra i valori della memoria e della libertà in occasione dell’80esimo Anniversario della Liberazione d’Italia, l’Accademia Corale Stefano Tempia propone L’Homme Armé, un lavoro sinfonico-corale, di grande impatto emotivo, scritto nel 1999 dal compositore gallese Karl Jenkins e ispirato alla omonima e celebre melodia medievale, utilizzata come cantus firmus in molte messe rinascimentali. Jenkins, con il suo stile eclettico che fonde elementi classici, corali e influenze world music, crea un’opera moderna con riferimenti storici e un forte messaggio pacifista, eseguita in tutto il mondo come inno alla pace dopo la guerra.

L’autore innesta momenti tratti dalla liturgia cattolica con brani profani di vari autori, a tema. I testi, straordinariamente variegati, costituiscono un’esplorazione multiculturale che abbraccia un ampio spettro di esperienze umane. Si alternano armoniosamente estratti dalla tradizionale messa cattolica, l’intenso richiamo di una preghiera in arabo, le toccanti pagine del diario di un sopravvissuto di Hiroshima, la profondità di un poema di Kipling e le voci di poeti e autori contemporanei. Una polifonia di anime e culture che offre una potente riflessione sulla fragilità dell’esistenza e sulla necessità di un impegno costante per la costruzione di un futuro pacifico, per la realizzazione del sogno di un mondo senza conflitti.

SIR KARL JENKINS

Tra i compositori viventi più eseguiti al mondo. Nel 2023 la sua musica ha accompagnato l’incoronazione di re Carlo III e The Armed Man: A Mass for Peace ha raggiunto il prestigioso traguardo delle “1000 Weeks” nelle classifiche classiche del Regno Unito. Formatosi alla Cardiff University e alla Royal Academy of Music di Londra, Jenkins ha saputo trascendere i generi, spaziando dal jazz – con premi al Montreux Jazz Festival – alla musica per cinema e pubblicità. Con opere come il fenomeno “cross-genre” Adiemus (1995) e The Armed Man (2000), che ha superato le 3000 esecuzioni in tutto il mondo, il compositore celebra la pace e il multiculturalismo attraverso la fusione di elementi classici con istanze musicali moderne. Con 17 dischi d’oro e platino, collaborazioni con artisti di fama internazionale (Elton John, George Harrison, Andrew Lloyd Webber…) e performance in sedi prestigiose come il Royal Albert Hall e Carnegie Hall, il suo impatto è davvero globale. Nel 2015 gli è stato conferito il titolo di Cavaliere ed è stata pubblicata la sua autobiografia Still with the Music. Recentemente, ha lanciato One World e il concerto per sassofono Stravaganza, consolidando la sua visione musicale senza confini.

L’ACCADEMIA CORALE STEFANO TEMPIA

Fondata nel 1875, l’Accademia Corale Stefano Tempia è la prima associazione musicale del Piemonte e l’Accademia corale più antica d’Italia.

Quando a Torino venne diffusa la circolare in cui si annunciava la costituzione della Società Accademica Corale, la notizia fu accolta con grande entusiasmo. Piacque ai torinesi l’idea di “far conoscere ai cultori dell’arte seria e al pubblico in generale le composizioni troppo poco studiate oggidì dei nostri sommi maestri italiani e stranieri, quelle in ispecie che non si possono udire eseguite nelle chiese o nei teatri”. Il Cav. Stefano Tempia, maestro di musica, direttore di canto corale nelle scuole municipali della città era riuscito dar vita al suo sogno più grande. Uomo di grande cultura e di formazione eterogenea fu influenzato dalle realtà che già esistevano altrove. In Europa venivano già divulgati i grandi repertori della musica vocale dal Cinque al Settecento e si contribuiva alla conoscenza di quelli più raramente ascoltati. Tempia abbracciò e diffuse tali novità nello studio della musica corale che all’epoca, in Italia, era offuscato dallo sviluppo della lirica e del belcanto che occupava invece molto spazio e riscontrava grandissimi successi. Stefano Tempia fu colui che in Italia dette il via alla metamorfosi dello studio del canto corale verso la sua forma attuale. Da quel momento sono passati 150 anni e l’Accademia Corale più antica d’Italia non ha mai smesso di crescere e di diffondere l’intuizione di Stefano Tempia attraverso il tempo.

Il primo saggio/concerto si tenne il 12 marzo 1876 sotto la direzione di Tempia, nella sala del Ginnasio Gioberti di Torino. Fin dalle origini ha prodotto concerti collaborando con prestigiosi direttori come Giovanni Bolzoni, Giuseppe Martucci, Lorenzo Perosi, Arturo Toscanini e ha realizzato grandi eventi culturali, tra cui la prima esecuzione in Italia del Judas Maccabeus di Haendel, il primo marzo 1885 e la prima esecuzione a Torino della Nona Sinfonia di Beethoven, il 18 marzo 1888. Nel settembre del 1900, sotto la direzione del maestro Delfino Thermignon, l’Accademia Corale Stefano Tempia si recò in trasferta a Parigi in occasione dell’Esposizione Universale per esibirsi in una delle sale del Trocadero e, in un concerto improvvisato, anche a Versailles. Da questo momento gli accademici furono impegnati in tutta Italia e in Europa in molte trasferte che portarono fama e successi all’associazione torinese. Nemmeno lo scoppio della Prima guerra mondiale fu di arresto alle produzioni dell’Accademia. Eccetto che per gli anni tra il 1942 e il 1948 in cui si riscontra un silenzio nei programmi da concerto, la voce del coro accademico non ha mai smesso di cantare. Negli anni che seguirono, l’Accademia Stefano Tempia istituì una Scuola di canto corale, annessa all’Accademia stessa, per alimentare nuove leve nel coro. Nel tempo il repertorio eseguito si è ampliato e ha toccato tutto il panorama della musica corale.

Oggi le scelte del direttore artistico, nonché direttore del coro, Luigi Cociglio, si trovano in linea con le iniziali larghe vedute del suo fondatore e spaziano dalle composizioni dell’antichità fino ad opere contemporanee, alcune scritte ed elaborate appositamente per l’esecuzione dell’organicoaccademico attuale.

Note Libere è un progetto di Sistema Musica, in collaborazione con il Polo del ‘900 e il Museo Diffuso della Resistenza, con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo.

INFO

Domenica 9 novembre, ore 21

Conservatorio Giuseppe Verdi, Torino

L’Homme Armé

Coro dell’Accademia Stefano Tempia

Solisti del Consort Tempia: Alessandra Torrani, soprano, Francesca Onida, contralto, Gabriele Barinotto, baritono

Ensemble APM Saluzzo

Direttore Luigi Cociglio. 

Biglietti: intero 15 euro, ridotto (under 25) 5 euro

Acquisto al link: www.ticket.it/musica/evento/lhomme-arme.aspx

www.stefanotempia.it

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