TRAME SONORE CONTEMPORANEE
TRAME SONORE CONTEMPORANEE
TRAME SONORE CONTEMPORANEE

TRAME SONORE CONTEMPORANEE

Miriam Paschetta, arpa

Pietro Elia Barcellona, contrabbasso

Mikołaj Rytowski, percussioni

J. Zuniga 24

S. Gubajdulina Five Etudes

G. Scelsi Okanagon

D. Karski Motion + Form

E. Seyedi 2910

Dialoghi di ritmi e di suoni

Una tessitura sonora fuori dall’ordinario, dove ogni nota vibra di contemporaneità: Trame Sonore Contemporanee propone un percorso musicale immersivo e visionario, affidato a tre giovani interpreti dalla marcata sensibilità artistica, formatisi nell’ambito del Conservatorio di Basilea, fucina d’eccellenza per l’avanguardia musicale europea.
Il programma si apre con 24 (2014) del compositore messicano Jorge Zuniga; una riflessione ritmica e percettiva sul tempo, costruita su una scrittura frammentaria e dinamica. Segue una delle pagine più affascinanti e meno eseguite di Sofija Gubajdulina, Five Etudes (1965): un vero laboratorio acustico, nel quale arpa, contrabbasso e percussioni dialogano attraverso micro-variazioni timbriche, tensioni sospese e gesti improvvisi. Al centro del programma troviamo Okanagon (1968), capolavoro visionario di Giacinto Scelsi, figura di culto della musica del Novecento. L’opera, scritta per una formazione insolita – arpa, tam-tam e contrabbasso – è costruita su suoni lunghi, vibrazioni profonde, silenzi carichi di energia. È un’esperienza d’ascolto che tocca le corde più intime della percezione, avvicinando il suono alla dimensione del rito. Chiudono il programma due voci del presente: Motion + Form (2003) del polacco Dawid Karski, una riflessione sulle dinamiche della forma musicale contemporanea; e 2910 (2019) dell’iraniana Elnaz Seyedi, in cui il suono si fa materia pulsante, esplorando delicate zone d’ombra tra tradizione persiana e linguaggi sperimentali occidentali.

Il concerto rappresenta un momento di alta ricerca sonora all’interno della Stagione Tempia, e si inserisce in quell’ampia apertura verso il contemporaneo che l’Accademia promuove con crescente convinzione. Un’occasione per vivere la musica come esperienza percettiva totale, dove corpo, tempo e spazio si fondono in un unico flusso creativo.

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