Orchestra a Fiati “Giuseppe Verdi” della Città di Bra
Paolo Tedesco, violoncello
Enea Tonetti, direttore
N. Rimskij-Korsakov Scheherazade
F. Gulda Concerto per violoncello e orchestra di fiati
A. Márquez Danzón No. 2
L. Bernstein West Side Story
G. Gershwin Rapsodia in blu
Emozioni musicali, dal classico al contemporaneo
Un incontro fra mondi sonori lontani eppure comunicanti: Armonie Inattese è un concerto che abbatte le barriere tra generi e tradizioni, esplorando il potenziale espressivo del violoncello solista in dialogo inconsueto con un’orchestra di strumenti a fiato. Il cuore della serata è dunque l’originalissimo Concerto per violoncello e orchestra di fiati di Friedrich Gulda, pianista e compositore austriaco celebre per il suo spirito libero, capace di spaziare dal repertorio classico al jazz più irriverente. Composto nel 1980, il brano è un vero manifesto dell’eclettismo musicale: articolato in cinque movimenti che alternano fanfare, passaggi blues, episodi lirici e ritmi swing, rappresenta una sfida tecnica ed espressiva per il solista e per l’ensemble, ma soprattutto un’esperienza coinvolgente per il pubblico. A interpretare questa pagina fuori dagli schemi sarà il violoncellista Paolo Tedesco, già apprezzato per la sua versatilità e sensibilità timbrica, accompagnato dall’Orchestra a Fiati “Giuseppe Verdi” della Città di Bra, realtà musicale di alto profilo che da anni si distingue per la qualità delle sue esecuzioni e per la scelta di programmi innovativi. Sul podio, il M° Enea Tonetti, musicista e direttore, apprezzato per la sua capacità di guidare con energia e precisione anche i repertori più complessi.
Accanto al Concerto di Gulda, il programma propone una selezione di brani celeberrimi riletti in versione per ensemble di fiati. Le suggestioni orientali del Scheherazade di Rimskij-Korsakov si intrecciano con l’energia trascinante del Danzón n. 2 di Arturo Márquez, omaggio vivace alla danza popolare messicana. Non mancano due capisaldi della musica americana del Novecento: un estratto dal West Side Story di Leonard Bernstein, straordinaria sintesi di pathos drammatico, vitalità ritmica e pluralità culturale, e la Rapsodia in blu di Gershwin, simbolo musicale della modernità metropolitana, dove jazz e musica colta si fondono in un brillante affresco.